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Arriva nelle farmacie italiane la “cannabis di Stato¨

Arriva nelle farmacie italiane la “cannabis di Stato¨

Di: Pippi Contini Coltivazione

Arriva nelle farmacie italiane la cannabis terapeutica “di Stato”. Si tratta della cannabis coltivata nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (per questo chiamata FM2). Il progetto per la coltivazione della cannabis di Stato è stato avviato nel 2014, con la collaborazione tra i Ministeri della Salute e della Difesa e poi allargato alla partecipazione del Ministero delle Politiche agricole.

Lo stabilimento, diretto dal colonnello Antonio Medica, ha prodotto i primi 20 chili di infiorescenze, un totale di 2.400 barattoli destinati alle farmacie di tutto il territorio, ma l’obiettivo a lungo termine è quello di poter coprire l’intero fabbisogno nazionale. Si stima che in tutto il territorio nazionale i pazienti che potrebbero usufruire della cannabis terapeutica siano tra i 600 e i 900 mila.

La cannabis è prodotta in conformità alle direttive europee in materia di medicinali in una officina autorizzata dall’AIFA e la distribuzione è autorizzata dall’organismo statale per la cannabis presso il Ministero della Salute. La varietà coltivata è commercializzata per essere assunta “al naturale” e non per essere sintetizzata per la creazione di farmaci e contiene un 5-8 % di THC ed un 7,5-12 % di CBD.

Attualmente in Italia le terapie con farmaci a base di cannabinoidi sono indicate e prescritte per diverse patologie, nei casi in cui le terapie convenzionali non siano efficaci, per esempio come antidolorifico, come stimolante dell’appetito, antiemetico ed ipotensivo nel glaucoma.

La prima farmacia d’Italia ad averla disponibile sarà la farmacia Campedello di Vicenza che già da tre anni dispensa cannabis medica. Ha ordini per circa 20-25 ricette al mese, come dichiara Luca Guizzon, farmacista specializzato in fitoterapia, titolare della farmacia con la mamma. L’età media dei pazienti è essenzialmente compresa fra i 50 e i 60 anni, ma ci sono anche pazienti di 25 ed 80 anni e le prescrizioni sono principalmente per le terapie antalgiche.

 Nella maggior parte dei casi si tratta di patologie relative al dolore che non rispondono alle terapie con oppiacei o analgesici, ma ci sono anche casi di spasticità (dovute a sclerosi o SLA) o di una forma d’asma e per nausea da chemioterapia.

Arriva nelle farmacie italiane la “cannabis di Stato¨

La produzione tutta italiana della cannabis rappresenta un notevole passo avanti per i pazienti, visto che il costo della cura è spesso proibitivo a causa dei prezzi dell’importazione delle infiorescenze dall’Olanda che si aggirano intorno ai 24 euro al grammo, mentre la cannabis made in Italy avrà un costo inferiore ai 15, con un risparmio di circa un 30%.

In alcuni casi le Regioni si fanno carico di queste spese, o parte di esse, ma laddove questo non succede, i costi per i pazienti sono spesso proibitivi, potendo arrivare ai 300 euro al mese.

Fortunatamente in Italia i medici di base hanno preso coscienza che la terapia di cui hanno bisogno i molti loro pazienti è indispensabile per cui hanno creato un interscambio di esperienze tra di loro e vicendevolmente si sollecitano all’aggiornamento.

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