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La marijuana puó aiutarmi a dormire meglio?

Di: Contributor Culture

Sono molti gli consumatori di cannabis che scelgono consumare di notte, quando i doveri della giornata si sono conclusi e possono rilassarsi sul divano. Mentre molte persone credono che li aiuti a dormire, esistono studi scientifici che sono in controtendenza rispetto a questa idea. In questo articolo sveliamo i segreti di questa relazione tortuosa tra il sonno e la pianta dei nostri sogni.

C’è la percezione generale tra i consumatori di cannabis che questa pianta li aiuti a dormire. Ciò potrebbe essere dovuto agli effetti generati dal THC, il cannabinoide psicoattivo per eccellenza, poiché ha proprietà sedative che inducono il rilassamento, motivo per cui è percepito come un buon coadiuvante del sonno.

Una revisione della letteratura scientifica esistente relativa all’uso di cannabis e ai disturbi del sonno ha dato dei numeri a questa credenza diffusa. E i risultati sono stati i seguenti:

  • Quasi il 70% dei giovani adulti che consumano marijuana la usano sporadicamente per dormire meglio.
  • Tra i consumatori più veterani, questa cifra scende al 50%.
  • Il 48,1% dei pazienti che consumano cannabis medica la usano per combattere l’insonnia.
  • L’85% dei pazienti che ricevono cannabis per il trattamento del dolore percepisce un miglioramento del sonno.
  • Questa cifra sale al 93% tra quei pazienti che hanno anche disturbi dell’umore.

Così, molti consumatori percepiscono miglioramenti nella qualità del sonno, soprattutto quando la difficoltà ad entrare nel mondo di Morfeo è causata da una malattia o un disturbo. Questo perché la marijuana può aiutare a combattere alcune condizioni che influenzano il sonno di chi ne soffre.

I disturbi del sonno che la cannabis puó migliorare

Un altro studio pubblicato sulla rivista “Nature and Science for Sleep” nel 2022 descrive due disturbi del sonno che possono migliorare sotto gli effetti della cannabis:

Marijuana per la sindrome delle gambe senza riposo

Questo disturbo, di origine sconosciuta e senza cure efficaci fino ad oggi, genera la necessità di muovere le gambe durante la notte, peggiorando la qualità del sonno. Fortunatamente, è stato dimostrato che la cannabis può alleviare i sintomi di questa condizione e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Cannabis per il disturbo da stress post traumatico

Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) può verificarsi in quei pazienti che hanno vissuto una situazione terrificante, scioccante o altamente pericolosa. Influisce anche sul sonno, poiché spesso provoca incubi ricorrenti.

Secondo alcuni studi, il THC potrebbe avere effetti benefici sui pazienti con PTSD grazie alla sua capacità di accorciare il sonno REM. Durante questa fase si generano i sogni, quindi ridurne la durata può essere un grande vantaggio per chi è affetto da questa sindrome.

Cannabis per l’insonnia, la regina dei distrurbi del sonno

Quando si parla di disturbi del sonno, si pensa subito all’insonnia. Questa malattia è gravemente diffusa nella società odierna; e tra il 20 e il 50% delle persone ne soffre in misura maggiore o minore.

Per testare l’efficacia della cannabis per combattere l’insonnia, uno studio dell’Università del New Mexico ha verificato l’evoluzione di 400 pazienti attraverso un’applicazione mobile. I risultati sono stati i seguentii: la cannabis ha contribuito ad alleviare i sintomi dell’insonnia nella stragrande maggioranza dei soggetti.

Tuttavia, sono state rilevate differenze tra le varietà di cannabis indica e sativa, nonché nella modalità di somministrazione:

  1. Le varietà di cannabis indica, così come i loro ibridi, si sono dimostrate più efficaci nel ridurre l’insonnia rispetto alle varietà di cannabis sativa, che hanno anche prodotto più effetti collaterali.
  2. L’uso di vaporizzatori e pipe è stato associato a una maggiore efficacia nel ridurre i sintomi dell’insonnia rispetto alle sigarette di marijuana.
  3. I ceppi con livelli più elevati di CBD, il cannabinoide non psicoattivo della cannabis, erano più efficaci dei ceppi con alti livelli di THC.

Questa è certamente una buona notizia per gli insonni, ma per quanto riguarda le persone sane che hanno bisogno di un piccolo aiuto per superare la notte?

La marijuana puó aiutare le persone sane a dormire?

Mentre la comunità scientifica elogia le qualità della cannabis per combattere i disturbi del sonno, non sembra essere d’accordo quando si tratta di far addormentare le persone che non soffrono di alcun disturbo.

Secondo uno studio pubblicato nel 2021, la marijuana può alterare i ritmi circadiani, questi sono l’insieme dei cambiamenti fisici, comportamentali e mentali che subiamo in un periodo di 24 ore.

I ritmi circadiani sono scanditi dai cicli di luce e oscurità nell’ambiente e agiscono come un orologio interno che determina le nostre ore di veglia e sonno. Ecco perché un’alterazione di questo orologio può compromettere seriamente la qualità del sonno.

Inoltre, abbiamo già visto che il THC può accorciare la fase REM del sonno, facendoci sognare di meno quando consumiamo marijuana.

L’importanza dei sogni

I sogni, che li ricordiamo o no, sono una parte importante della nostra esistenza. Se capiamo che trascorriamo un terzo della nostra vita dormendo e che, quando lo facciamo, viviamo in quello strano mondo creato dalla nostra mente, non sarà difficile dare ai sogni il valore che meritano.

Inoltre la scienza sostiene il significato poetico del mondo onirico: sognare serve più che a riempire il vuoto di quelle ore buie. Alcuni studi hanno dimostrato che sognare contribuisce al consolidamento della memoria, influenzando l’apprendimento e il processo psicoanalitico della nostra mente. Per tutti questi motivi, accorciare la fase REM nelle persone sane non sembra una buona idea.

CBN: un cannabinoide narcotico?

È ben nota anche la connessione tra CBN e sonno. Il cannabinolo si crea quando la cannabis invecchia, quando il THC viene esposto alla luce e al calore, che gli ha dato una brutta reputazione perché potrebbe non farti sballare come vorresti, dandoti invece proprietà piú narcotiche.

Ma il CBN fa davvero bene al sonno? Sebbene ci siano molte prove che questo potrebbe essere il caso (ci sono anche numerosi prodotti commerciali che promettono il sonno tramite CBN) il legame tra i due è scientificamente privo di fondamento, poiché ci sono pochissimi studi che documentano la sua capacità di farlo.

Infatti, solo uno studio (ben citato) ha indicato che questo effetto si verifica, ma solo in particolari condizioni. I risultati suggeriscono che la sedazione si ottiene solo quando il CBN viene utilizzato in combinazione con il THC, una scoperta che potrebbe essere attribuita al fenomeno noto come “effetto entourage”, in cui i cannabinoidi lavorano in sinergia tra loro, così come con altri componenti. (come terpeni e flavonoidi), per creare un effetto più forte.

 CBD per dormire meglio

Mentre il THC può avere effetti negativi sulla nostra qualità del sonno, il CBD (cannabidiolo) sembra avere la soluzione. A differenza di molti ansiolitici e antidepressivi come le benzodiazepine, il cannabidiolo non interferisce con il ciclo del sonno. Grazie alle sue proprietà ansiolitiche e rilassanti, il CBD può essere un buon aiuto per addormentarsi senza alterarne la qualità o le diverse fasi.

Molte persone usano la cannabis per gestire con successo il dolore e l’insonnia. Tuttavia, alcuni scoprono che li fa sentire più paranoici o ansiosi. Se non ti piace la sensazione di essere sballato, una varietà con una quantità maggiore di CBD potrebbe essere l’opzione migliore per fare sogni d’oro.

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