La canapa Made in Italy: i mille usi della canapa

Negli ultimi anni è possibile trovare sul mercato italiano diversi prodotti Made in Italy ricavati dalla pianta della canapa.

Dal settore alimentare al tessile ed alla biocotruzione, molti imprenditori italiani hanno deciso di investire sulla canapa, facendo ricorso ai suoi diversi usi, per reintrodurre nel mercato una pianta che viene spesso ironicamente definita come “maiale vegetale” perché di questa pianta non si butta via davvero nulla.

Abbiamo parlato dell’amnesia storica che ci lega alla canapa, di cui siamo stati, prima del proibizionismo, secondi esportatori al mondo.

Finalmente si discute oggi sulla filiera della canapa, con proposte promosse da associazioni, organizzazioni ed imprese che si muovono alcune a livello nazionale ed altre a livello regionale, per promuovere sia la reintroduzione della coltivazione della canapa nel paese, sia la sua lavorazione e distribuzione.

La “fama” della canapa oggi attraversa il paese, interessando agricoltori, politici, imprenditori e pazienti. Anche la Rai ha dedicato alla filiera della canapa una puntata di Linea Verde mostrando alcune delle realtà del territorio italiano.

Con questo post vogliamo fare onore alla canapa made in Italy presentando alcuni dei prodotti realizzati nel Belpaese.

Sulle nostre tavole

La parte della pianta principalmente utilizzata a scopo alimentare è il seme, ma le infiorescenze vengono commercializzate principalmente per realizzare infusi o fermentate per realizzare gustose birre artigianali.

I semi possono essere consumati interi o decorticati, non solo come gustosi e nutrienti condimenti per le insalate o utilizzati per l’elaborazione di prodotti come per sempio il caffè, il cioccolato o le barrette energetiche, ma anche per la realizzazione di ricette da preparare in casa come il latte di canapa.

I semi di canapa possono essere spremuti o macinati per ottenere l’olio e la farina di canapa.

Diverse aziende italiane realizzano olio di semi di canapa, principalmente spremuto a freddo, (ottimo da impiegare a crudo) oppure da assumere come integratore alimentare, considerate le sue immense proprietà nutrizionali.

La parte residua della macinatura del seme viene impiegata per produrre la farina di canapa, un ingrediente che si sta introducendo sulle tavole italiane, per la preparazione di ricette e piatti “tipici”, come per esempio la pasta e la pizza.

Non mancano prodotti da forno di diverso tipo come biscotti e friselle, svariati tipi di pasta, dolci secchi, pizzete, taralli e biscotti. In molti casi (come i taralli pugliesi, la piadina romagnola o ill pesto siciliano), si tratta di prodotti tipici di cucine regionali, riproposti in versione “alla canapa”.

A livello gastronomico la canapa accontenta davvero tutti!

La canapa nella biocostruzione

La parte della pianta utilizzata in edilizia è il canapulo.

Si tratta della parte legnosa interna che costituisce il fusto della pianta, ricoperto da una parte fibrosa esterna meno resistente all’usura ed alla forza di trazione. Il canapulo è ricco di silicio, che apporta le proprietá isolanti ed estremamente assorbente. Grazie alla recente valorizzazione delle proprietá della canapa nell’edilizia, diverse aziende si sono lanciate nella produzione di pannelli termoacustici, mattoni e biocompositi come la calce e canapa.

Si tratta di un materiale riciclabile, ecosostenibile, biocompatibile, compostabile e rinnovabile; le caratteristiche che si apprezzano in bioedilizia sono principalmente la sua leggerezza, la traspirabilitá, l’ignifugicità e l’igroscopicitá oltre alla resistenza alle muffe ed all’alto potere isolante (tanto termico come acustico).

Per la ricostruzione in Abruzzo è stato progettato e brevettato un sistema edilizio con prodotti derivati dalla canapa. Oltre ad essere stati realizzati in tempi brevi e con costi ridotti, le costruzioni sono antisismiche, biocompostabili e ben isolate.

Stanno sorgendo su tutto il territorio progetti di case ecosostenibili, costruite “con la canapa” ed in Puglia nel 2015 era possibile acquistare termointonaco in calce e canapa a filiera corta, con canapa coltivata in Puglia, mineralizzta e mescolata con la calce ed in alcuni casi utilizzata per il recupero di strutture tradizionali e storiche, come sono in alcune zone del territorio pugliese i trulli.

Anche in questo caso, cosí come in cucina, la canapa incontra la tradizione e contribuisce ad “innovarla”.

Nei nostri armadi

Dopo decenni, anche il settore tessile è tornato ad avvicinarsi alla canapa.

La parte della pianta utilizzata per la tessitura è la parte fibrosa o “tiglio”, si tratta di fibre cave, idroscopiche e resistenti all’azione meccanica ed alle deformazioni. Il irsultato è un tessuto traspirante e termoisolante che permette di mantenere fresco d’estate e caldo d’inverno, che riflette fino al 95% dei raggi UVA, anallergico ed antisettico.

Nonostante i prezzi di produzione siano ancora alti, il mercato offre, realizzati in tessuti di canapa, dei prodotti di abbigliamento piú tipici come pantaloni e maglieria, ed elementi di arredo per la casa, come tovaglie e lenzuola, le stesse cha hanno caratterizzato i bauli del “corredo” di molte delle nostre nonne e non mancano gli accessori, come borse, cinte e borsellini

Nelle Marche, regione famosa per la produzione artigianale di calzature, varie aziende hanno puntato su materiali derivati dalla canapa per i loro prodotti, creando scarpe resistenti, traspiranti ed ecologiche e dal design moderno.

C’è anche chi ha deciso di realizzare con tessuto di canapa, delle altalene ecologiche, le altralene che sono state presentate alla scorsa edizione di Canapa in Mostra, dove avevano allestito un’altalena, in uno degli enormi alberi che faceva ombra sullo spazio esterno.

Anche nel settore tessile, gli imprenditori ed associazioni si sono sbizzarriti dando vita ai progetti più diversi: da sfilate di abiti in canapa realizzati da studenti organizzata dalla scuola ai laboratori per imparare a intrecciare i fili di canapa.

L’elenco dei prodotti made in Italy potrebbe continuare con la bioplastica e filati per stampanti 3D, all’esteso ambito della cosmetica, passando per le lettiere per cavalli ed animali domestici, cuscini per cani e gatti, e per la produzione della carta a Fabriano, conosciuta in tutto il Paese proprio per la produzione della carta.

Abbiamo visto alcuni degli usi della pianta della canapa e le sue mille virtú, prima fra tutte quella di coniugare la tradizione agrícola alle tecnologie e l’innovazione. Della canapa non si getta via nulla ed i suoi usi sono tanti, ma c’è ancora tanto da scoprire in ambito industriale ed in ambito terapeutico.

Purtroppo gli anni del proibizionismo hanno ostacolato la coltivazione, e con essa, anche la ricerca sulle sue infinite proprietá ed i suoi mille usi.