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Un progetto pilota per la canapa

Un progetto pilota per la canapa

Di: Pippi Contini Attivismo

Saracinesco in canapa è un progetto lanciato dal comune di Saracinesco che prevede la costruzione di un Villaggio della Salute ed il reinserimento della coltivazione della canapa tra le colture autoctone.

Uscendo dal traffico congestionato del Grande Raccordo Anulare di Roma e prendendo la Roma-L’Aquila, all’uscita di Vicovaro-Mandela, dopo essersi inerpicati per qualche decina di chilometri, si arriva in un paesino arroccato sulla montagna che sovrasta la rigogliosa e fertile Valle dell’Aniene: Saracinesco.

Un delizioso borgo a 900 m. di altitudine, con poco più di 180 abitanti e che deve il suo nome ad un possibile insediamento saraceno in epoca medioevale.

 

Un progetto pilota per la canapa
Saracinesco in canapa
 

Come la maggior parte dei paesi di montagna, che fino a qualche decennio fa vivevano dignitosamente di tradizioni tramandate ed economia locale legata alle risorse del territorio, anche Saracinesco sembra ora un posto “abbandonato da Dio e dagli uomini”, come si usa dire dei luoghi di difficile accessibilità, di risorse contenute e soggetto ad una emigrazione forzata delle nuove generazioni a causa dello stato precario del lavoro. Per la coraggiosa iniziativa del sindaco Marco Orsola e della sua Giunta, Saracinesco è balzato all’attenzione dei media e del mondo cannabico grazie al progetto lanciato dal Comune, sostenuto dalla Regione Lazio e che vede la partecipazione delle Università di Tor Vergata, della Tuscia e della Società Italiana di Medicina Naturale, oltre alla partecipazione di alcune associazioni di pazienti ed associazioni antiproibizioniste.

Saracinesco in Canapa
Il progetto si chiama “Saracinesco in Canapa” ed uno dei suoi obiettivi è quello di reintrodurre la canapa nelle colture autoctone come lo è stata per secoli, fino a quando la coltivazione è divenuta reato se non autorizzata. Soprattutto però c’è l’intenzione di costruire un Villaggio della Salute che, come apprendiamo dal progetto sorgerà: “in un luogo incantato immerso nel verde della natura, dove l’antico significato di benessere psico-fisico varcherà nuovi orizzonti cognitivi, sia per le persone afflitte da patologie invalidanti che per medici e operatori sanitari e sarà costruito all’interno di una vallata incontaminata, dove verranno edificati dei resort ecocompatibili, che potranno ospitare gli associati, per far trascorrere loro, periodi di soggiorno e cura”.

Un progetto ambizioso che testualmente recita: “a Saracinesco si vuole realizzare il primo modello virtuoso di coltivazione di Canapa sia industriale, alimentare e terapeutica, che assolva il fabbisogno di tutte le associazioni e dei loro relativi associati, soprattutto se affetti da patologie degenerative, attraverso la realizzazione di un sistema di coltivazione che garantisca l’approvvigionamento costante per tutti gli associati, a un costo contenuto e agevolato per le persone afflitte da patologie invalidanti” e che vede quindi impegnate anche le associazioni di pazienti e quelle pro legalizzazione, che in questi mesi, dall’avvio del progetto nel 2015 ad oggi, hanno voluto simbolicamente iniziare con la semina di canapa in primavera, coltivando più di un ettaro messo a disposizione dal Comune e che, a inflorescenza maturata, ora stanno organizzando la Festa del Raccolto, un evento a cui parteciperanno i responsabili delle varie realtà coinvolte nel progetto e rappresentanti delle Istituzioni locali e nazionali.

Ma non è solo l’aspetto terapeutico o quello di dare linfa vitale ad un territorio da rivitalizzare o ancora la necessità di creare nuovi posti di lavoro a riscuotere l’appoggio al progetto di così tante realtà eterogenee, poiché c’è una filosofia di fondo che lo racchiude e che viene esemplarmente espressa nella relazione esplicativa: “in questo attuale contesto sociale, politico e legale, si vuole dimostrare che il nostro paese deve trarre beneficio dal nostro territorio, dalla natura, dalla storia dei luoghi rispettando e valorizzando la loro bellezza, e che un mondo di persone che usa la Cannabis può riemergere dall’illegalità ed essere parte attiva di questa visione. Solo quando a tutela della salute pubblica si saranno comprese le differenze tra bene e male, uso ed abuso, pericolo e beneficio, allora saremo liberi di poter proteggere il nostro corpo e la nostra mente, ed insieme ad essi il nostro Spirito”.

Un progetto pilota per la canapa
Campo di canapa a Saracinesco
 

Non possiamo quindi che congratularci con il sindaco e con la sua Giunta per il coraggio e lo spirito d’iniziativa dimostrati volendo occuparsi di un tema assai difficile da affrontare attualmente in Italia, e confidiamo che il loro esempio possa essere ripreso da altri amministratori “illuminati” per far sì che la canapa torni dove è sempre stata: nella terra di tutti i Comuni italiani!

Altre notizie: https://www.facebook.com/SaracinescoCanapa/

post di Giancarlo Cecconi (portavoce ASCIA)

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