Cos’è l’HHC? Vantaggi, sicurezza e legalità di un cannabinoide con un grande potenziale

L’HHC (esoidrocannabinolo) è un cannabinoide minore arrivato di recente sul mercato e, sebbene abbia un grande potenziale medicinale, sta creando molto dibattito a causa della mancanza di informazioni sulle sue proprietà e sul suo livello di sicurezza. In questo articolo spieghiamo in cosa consiste questo composto e quali possibili effetti potrebbe avere sul nostro organismo.

L’HHC ha fatto irruzione nel mercato della cannabis con forza, soprattutto nel Nord America, grazie al suo consumo attraverso cartucce progettate per la vaporizzazione. E sebbene si tratti di un nuovo cannabinoide su cui si è aperto un acceso dibattito sui suoi effetti, in realtà è stato sintetizzato negli anni ’40 dal chimico Roger Adams, uno dei pionieri nello studio dei cannabinoidi, a partire da un processo noto come idrogenazione, che modifica la struttura del delta 9 THC sostituendo un doppio legame con due atomi di idrogeno, che ne modifica il peso molecolare e lo rende anche più stabile alla luce ultravioletta e al calore.

Il risultato di questo processo di idrogenazione è l’HHC, un cannabinoide che, sebbene si trovi naturalmente nella cannabis (soprattutto nei suoi semi e nel polline), il suo contenuto è talmente esiguo che non è possibile produrlo tramite estrazione diretta dalla pianta. Per questo motivo l’HHC che circola sul mercato viene prodotto sinteticamente nei laboratori.

Qual è il quadro giuridico dell’HHC?

La legalità dell’HHC è una questione controversa poiché, sebbene sia attualmente commercializzato in paesi come gli Stati Uniti sotto un relativo quadro legislativo, non si sa per quanto tempo rimarrà in vigore. Al momento è coperto dalla Legge Agraria approvata nel 2018, secondo la quale i prodotti derivati ​​dalla canapa possono essere commercializzati purché non superino lo 0,3% di THC.

Poiché l’HHC è una molecola che, sebbene provenga dal tetraidrocannabinolo, non è lo stesso composto, al momento è tutelato da questo regolamento, quindi sarebbe un prodotto legale a livello federale; sebbene ogni stato abbia il potere di proibirlo nel proprio territorio, soprattutto se diventa abbastanza popolare da minacciare le vendite nel mercato legale della cannabis, come abbiamo visto con il delta 8 THC.

Si potrebbe dire che per ora HHC si muova in una zona grigia di legalità, poiché non è citato in nessuna normativa, né espressamente vietato, ha iniziato ad essere commercializzato anche in altri paesi europei, principalmente sotto forma di vaporizzatori con HHC o fiori CBD arricchiti con HHC, anche se possono essere trovati sotto altre forme.

Quali effetti produce l’HHC?

Per ora non ci sono abbastanza ricerche su questo composto per affermare in modo definitivo quali siano i suoi effetti specifici. Tuttavia, ci sono testimonianze di utenti che assicurano che l’esoidrocannabinolo abbia proprietà psicoattive simili a quelle del THC, ma con minore potenza.

Pertanto, gli effetti riportati includono, ad esempio, un miglioramento dell’umore, un effetto inebriante, un’alterata percezione del tempo e/o dello spazio, aumento dell’appetito, risate incontrollabili, secchezza delle fauci, ecc. I rapporti degli utenti generalmente descrivono l’HHC qualcosa a metá tra il delta 8 e il delta 9 THC.

Sebbene siano ancora necessarie ulteriori ricerche su questo cannabinoide semisintetico, i suoi effetti sul corpo potrebbero essere mediati dall’interazione con il sistema endocannabinoide. Sembra avere la capacità di adattarsi ai recettori CB1 e CB2, proprio come fanno altri cannabinoidi della marijuana come CBD, THC o CBN, tra gli altri.

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La potenza di HHC in base alla sua composizione

Un altro fattore da considerare per definire il potere psicoattivo di questa sostanza è la composizione dell’olio che si ottiene attraverso il suddetto processo di idrogenazione. Sono state analizzate alcune delle cartucce disponibili sul mercato e nel loro contenuto di HCO, che è un olio ricco di esaidrocannabinolo, sono stati trovati due tipi di HHC: 9R HHC e 9S HHC.

Nel caso del primo composto sembra esserci una maggiore capacità di legarsi ai recettori del sistema endocannabinoide; tuttavia, 9S HHC ha un’affinità inferiore. Per questo motivo, si ritiene che la potenza psicoattiva dell’olio HHC vari anche in base alle proporzioni di questi due componenti in esso contenuti.

I produttori devono ancora trovare un modo conveniente per separare l’HHC ad alta potenza dal suo gemello a bassa potenza, quindi l’HHC commerciale, che è una combinazione delle due forme, potrebbe essere come tirare i dadi per il consumatore.

Quali vantaggi offre HHC?

Poiché questo “nuovo” cannabinoide sta appena iniziando a essere studiato, sono ancora necessarie molte ricerche per determinare sia la sua sicurezza che i suoi potenziali benefici e applicazioni in campo terapeutico.

Diversi gruppi di ricerca scientifica hanno iniziato a indagare sulle proprietà dell’HHC e ad oggi alcuni studi suggeriscono che potrebbe essere utilizzato in futuro come agente antitumorale. Tuttavia, va notato che queste indagini sono state condotte con i topi e c’è ancora molto sviluppo da fare in questo campo.

Altri studi indicano anche che l’HHC può avere un potenziale come analgesico e può essere uno strumento utile per i pazienti con dolore cronico. Ma probabilmente è troppo presto per dire se l’HHC sia molto promettente come farmaco terapeutico. Ed è che a causa della novità di questo cannabinoide, è ancora difficile stabilire parametri di sicurezza ed efficacia.

Va notato che sebbene molti utenti utilizzino questo composto per scopi ricreativi e gli effetti collaterali a breve termine sembrino simili a quelli del THC, a lungo termine non è possibile determinare quali conseguenze potrebbero derivare dal suo consumo.

Il quadro legale della cannabis ha ampiamente determinato lo sviluppo e l’indagine sul potenziale dei cannabinoidi per il trattamento di molteplici malattie, tuttavia, il contesto di illegalità in molti paesi continua a limitare la loro applicazione in modo standardizzato e controllato.

Con la recente ondata di normative internazionali, ci auguriamo che questi impedimenti facciano sempre più parte del passato e che nuovi composti come l’HHC possano essere esaminati e valutati al fine di offrire informazioni reali e comprovate a utenti e pazienti.