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La regolamentazione della cannabis terapeutica in Spagna potrebbe essere una realtà entro la fine dell’anno

Di: Contributor Attivismo

La regolamentazione della marijuana terapeutica è molto più rigida in Spagna, dopo che è stato approvato la scorsa estate il decreto che sollecitava il governo ad attuare, entro un periodo massimo di sei mesi, le misure necessarie per rendere possibile l’uso della cannabis per curare diversi disturbi. Mancano però solo pochi giorni alla scadenza stabilita e non è ancora del tutto chiaro se il 2023 sarà l’anno in cui potremo finalmente vedere la cannabis in farmacia.

Quando il 27 giugno 2022 la Commissione Salute e Consumo del Congresso ha approvato definitivamente il parere che sancisce la regolamentazione della cannabis terapeutica in Spagna, il Governo si è concesso un periodo di sei mesi per concretizzare le raccomandazioni della Commissione in un documento che specifica le nuove normative.

Dopo l’approvazione di tale parere da parte del Congresso, peró, restano molte incognite da svelare che dovono vedersi scritte nero su bianco per scoprire finalmente quale tipo di regolamentazione sarà stabilita e disciplinata, quanti pazienti ne trarranno beneficio, quanto dovranno pagare per i prodotti derivati ​​dalla cannabis e in quale situazione si troveranno gli autocoltivatori che producono per il proprio consumo.

Il Governo dovrà tener conto di molti fattori e adattare la norma per competere con un mercato illegale che esiste da sempre. L’organismo designato a svolgere il compito, in questo caso l’Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari (AEMPS), ha impiegato quasi sei mesi a delineare un adattamento ai regolamenti delle raccomandazioni concordate, in cui il governo ha anche l’enorme responsabilità di avviare, distribuendo cannabis per scopi medici a migliaia di persone, assicurandosi che vengano rispettati i tempi stabiliti, oltre ad essere pronti a controllare un’intera nuova industria legale della cannabis.

In questo modo, il ministero della Salute ha tempo fino al 27 dicembre per rispettare l’accordo approvato dal Congresso. “L’AEMPS è attualmente al lavoro per ottemperare, nei termini stabiliti, al compito affidato nel suddetto rapporto”, ha risposto il Ministero della Salute a un’interrogazione parlamentare del partito Ciudadanos del 22 novembre, in cui un suo deputato chiedeva di sapere quale fosse la tabella di marcia prevista fino alla fine dell’anno e se la Sanità avesse compiuto qualche azione per adempiere alla relazione approvata dalla Camera.

In effetti, la formazione arancione (Ciudadanos) ha sostenuto che si stessero verificando “ritardi” in questa materia. Tuttavia, dal ministero guidato da Carolina Darias rispondono che stanno agendo. “Infatti,” aggiungono, “è in fase di elaborazione una tabella di marcia per l’adeguato adattamento normativo e la fattibilità di queste raccomandazioni”.

Quali sono le principali misure che devono essere regolamentate?

L’obiettivo di questo studio di fattibilità, secondo l’AEMPS, è garantire “la qualità di questi prodotti”, principalmente estratti o preparati standardizzati di cannabis a scopo terapeutico, in modo che “il loro uso contribuisca alla salute dei pazienti che potrebbero averne bisogno e la tutela della salute pubblica”.

Tuttavia, nella risposta parlamentare, il Ministero della Salute non commenta il resto delle raccomandazioni approvate dal Congresso, quindi non è noto se siano stati compiuti progressi su di esse. In sostanza, le principali misure incluse nel rapporto erano le seguenti:

  • Riconoscerne l’utilità per le seguenti patologie: spasticità dovuta a sclerosi multipla, alcune forme di epilessia, nausea e vomito derivanti ​​da chemioterapia, endometriosi, dolore oncologico e dolore cronico non oncologico (compreso il dolore neuropatico).
  • La prescrizione sarà effettuata esclusivamente da operatori sanitari, preferibilmente da specialisti nelle aree delle patologie autorizzate.
  • La dispensazione di formulazioni galeniche con estratti di cannabis avverrà dalla rete delle farmacie del Sistema Sanitario Nazionale, preferibilmente negli ospedali ed esplorando l’alternativa delle farmacie comunali.
  • Il Consiglio interterritoriale preparerà linee guida cliniche relative agli usi terapeutici dei cannabinoidi.
  • Registro centralizzato dei pazienti ai quali verranno prescritte queste ricette.
  • Rapporti annuali della Commissione sulla Sanità del Congresso, dell’AEMPS e della Delegazione Governativa per il Piano Nazionale sulla Droga per fare il punto sulla situazione e la valutazione di tale beneficio.
  • Valorizzazione delle sommità fiorite (fiori di cannabis) per lo sviluppo di progetti sperimentali e di ricerca.

Cosa possiamo aspettarci una volta rispettata la scadenza?

L’unica cosa chiara è che entro il 27 dicembre il Ministero della Salute deve presentare la sua “road map per l’adeguato adattamento normativo” della regolamentazione della cannabis terapeutica in Spagna. Significa che vedremo la marijuana nelle farmacie quando inizierà l’anno 2023? Molto probabilmente non sarà così.

Per ora, l’AEMPS potrebbe sostenere di aver bisogno di più tempo per delineare tutti i dettagli del nuovo regolamento. In ogni caso, l’Agenzia dovrà coordinarsi con le comunità autonome per definire ed eseguire le funzioni di ispezione e controllo dei meccanismi proposti.

Contemporaneamente, l’AEMPS dovrà preparare, con la collaborazione delle comunità autonome, un rapporto annuale sull’uso terapeutico della cannabis, che includerà i servizi prescritti, i pazienti trattati, i volumi di prodotti erogati e i dati sull’efficacia e sulla sicurezza del progetto.

Per fare ciò, l’Agenzia deve disporre di “nuovi finanziamenti specifici e con il fine” di consentire lo svolgimento “in modo soddisfacente” delle sue nuove funzioni. Un budget di cui non si conosce né l’importo totale, né gli importi delle voci specifiche.

Il parere della Camera, infine, non specifica quale tipo di regolamento il Governo debba approvare, cioè se debba essere una legge, un decreto o un altro tipo di disposizione di legge.

Pertanto, e fino all’arrivo del 27 dicembre, non sappiamo ancora quando o come verrà attuata la tanto attesa regolamentazione della marijuana terapeutica in Spagna. L’unica cosa di cui siamo certi è la risposta che il governo di Pedro Sánchez ha dato fino a questo momento: “Ci stiamo lavorando”. Indubbiamente una frase troppo ambigua e che, come accaduto in passato con il presidente Aznar, può servire a mascherare un sogno che alla fine si trasforma in incubo.

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