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Napoleone, l’imperatore che invase la Russia per la canapa

Di: Contributor Culture

A causa della stigmatizzazione della pianta, il nostro sistema educativo sembra spesso aver trascurato dettagli importanti sulla storia che sono legati alla cannabis. Questo fatto è forse più evidente quando si osserva il ruolo svolto dalla canapa durante l’epoca coloniale, dove non solo è stata una coltura importante in tutta Europa e in America, ma è stata addirittura la più importante, svolgendo un ruolo fondamentale negli eventi principali del nostro passato.

Sapevi che la canapa ha alimentato il commercio mondiale nel passato, proprio come fanno oggi i combustibili fossili? Tutto è dovuto al potere economico associato a questa pianta. Durante l’epoca del colonialismo, governare gli oceani era un’importante dimostrazione di potere e i paesi che potevano commerciare liberamente usando le proprie navi ottennero un grande accesso alle merci da tutto il mondo. Gran Bretagna, Francia e Spagna erano note per la loro capacità di colonizzare terre straniere grazie alle loro flotte. E in tutto questo, la canapa era assolutamente essenziale per costruire una nave.

La canapa, ad esempio, veniva usata per realizzare la tela delle vele. Ogni set di vele richiedeva quasi mezzo ettaro di canapa e ogni nave necessitava due set completi di vele. Per corde e funi si poteva usare solo la canapa, perché di tutte le piante di fibra disponibili, era l’unica che poteva resistere a mesi in mare. Ogni nave avrebbe portato tra le cinquanta e le cento tonnellate di corde e vele di canapa. Era quindi indispensabile molta terra per coltivare la canapa necessaria per equipaggiare le navi.

Russia, terra di canapa

E la terra era qualcosa che la Russia possedeva in abbondanza. Alla fine del secolo tra il 1700 e il 1800, la Russia si era affermata come il principale fornitore mondiale di canapa a causa della sua manodopera schiavizzata sotto il giogo degli zar. Intorno al 1740, il paese produceva almeno l’ottanta per cento della canapa utilizzata in Europa per vele, corde, reti, ecc., grazie alla sua capacità di padroneggiare un processo chiamato “macerazione in umido”, che utilizzava l’umidità per decomporre la corteccia esterna degli steli in modo da poterli separare facilmente dalle fibre.

La macerazione con acqua rendeva i tessuti di canapa più morbidi e durevoli. La qualità delle corde e delle reti di canapa provenienti dalla Russia era considerata così alta che molti marinai richiedevano che ogni nave con cui avrebbero attraversato l’oceano fosse equipaggiata con attrezzature fatte di canapa russa.

Le ambizioni di Napoleone per l’Europa

Ma cosa c’entra la canapa russa con Napoleone? Si sa che era un uomo ambizioso. Iniziando come generale nella Rivoluzione francese, vinse battaglie chiave che aumentarono la sua notorietà fino a quando nel 1804 divenne imperatore. Tuttavia, la sua ambizione non era solo quella di governare la Francia, ma controllare tutta l’Europa.

Riuscì ad estendere il suo controllo su quasi tutto il continente attraverso una combinazione di muscoli militari e nepotismo politico, mettendo la propria famiglia a governare nazioni come Spagna e Italia. La sua ambizione non si fermó qui: raggiunse le rive del mare e la Gran Bretagna era sulla lista dei suoi desideri. 

Ma, nonostante tutto ciò che stava accadendo sulla scena mondiale, con gli Stati Uniti che ottennero la loro indipendenza e la Francia che affermava il suo potere sull’Europa, la Gran Bretagna dominava ancora il regno dei mari. La Royal Navy rimase la principale potenza navale fino alla fine dei secoli XVIII e XIX. Ciò si rese evidente nelle vittorie sui francesi nelle campagne di Trafalgar, così come nelle limitazioni imposte ai commercianti americani che cercavano di raggiungere l’Europa, isolando l’intero continente controllando la Manica e lo Stretto di Gibilterra.

E desiderando governare tutta l’Europa, Napoleone cercò di indebolire economicamente gli inglesi. Se fosse stato in grado di tagliare i rifornimenti alla Marina britannica, allora avrebbe avuto la possibilità di sconfiggerla in mare.

Eliminando la perfida Albion

All’inizio del 1800, la Russia esportava migliaia di tonnellate di canapa all’anno. Circa la metà o i due terzi servivano a soddisfare la domanda della marina britannica. Sapendo che la Gran Bretagna fosse dipendente dal commercio con la Russia (un alleato della Francia), Napoleone riuscì a convincere lo zar Alessandro I ad accettare di firmare il trattato di Tilsit nel 1807 che, di fatto, imponeva un blocco continentale contro il Regno Unito.

Tagliare la fornitura di canapa alla Gran Bretagna sarebbe potuta essere una buona idea se avesse avuto successo. Ma la Gran Bretagna fu in grado di sostituire il commercio che perse con la Francia e i suoi alleati, con il commercio con le colonie americane. La Francia, che era stata accerchiata dalla Marina britannica, non poté fare lo stesso.

Allo stesso modo, gli Stati Uniti furono in grado di commerciare con la Russia. In effetti, poiché la Russia non avrebbe più fornito canapa all’Inghilterra, si trovó con una fornitura molto ampia disponibile per gli Stati Uniti. Per coincidenza, le navi americane dovevano passare dall’Inghilterra nella rotta verso la Russia. Essendo i bambini più grandi nel parco giochi, la Marina britannica fu essenzialmente in grado di prendere i soldi del pranzo dai commercianti americani e i loro possedimenti; o chiedere agli americani di acquistare canapa dalla Russia per l’Inghilterra se avessero voluto continuare con il loro commercio.

L’invasione napoleonica della Russia

Rendendosi conto di ciò che stavano facendo gli inglesi, Napoleone necessitava un metodo diverso per controllare l’approvvigionamento di canapa russa. Cercò di convincere lo zar Alessandro I a lasciare i suoi uomini di stanza nei porti russi, per assicurarsi personalmente che la canapa non finisse nelle mani della Marina britannica.

Quando lo zar rifiutò (la Russia non rispettò a lungo l’embargo perché l’industria della canapa era troppo importante per la sua economia), Napoleone decise di invadere la Russia. Imparó peró, nel modo più duro, ciò che ogni nazione che ha cercato di invadere la Russia ne ha sofferto le conseguenze sulla propria pelle: la Russia non è un paese per i deboli di cuore e, come nazione, la sua resilienza di fronte all’invasione è stata ed è tuttora insuperabile.

A Napoleone, con tutto il suo genio militare, non andò meglio. Dopo aver radunato il più grande esercito permanente del mondo, marciò verso l’ovest della Russia con la sua ‘Grande Armée’ nel 1812. L’esercito russo fu superato in numero con un rapporto di quasi 3 a 1. Dopo aver subito importanti perdite iniziali, la Russia basó la sua difesa su una strategia abbastanza comune tra strateghi militari russi nei confronti degli invasori: sopravvivere.

Una vittoria che si trasformò in sconfitta

Passare a una campagna per lo più calcolata verso una ritirata all’interno della Russia e fare affidamento sullo sfilacciamento dell’esercito francese si rivelò una tattica di successo. Napoleone vinse quasi tutte le battaglie e prese Mosca. Ma quando lo fece, Mosca era una città fantasma, incendiata dagli stessi russi. E il potente esercito francese, che all’inizio contava quasi 600.000 uomini, fu ridotto a meno di 100.000. Il resto fu sepolto lungo la strada.

Napoleone rimase a Mosca circa un mese prima di tornare in Francia, senza aver avuto successo nella sua vera missione. Non riuscí mai a tagliare la fornitura di canapa alla Royal Navy. Parallelamente, e all’altra estremità del continente, la Guerra d’Indipendenza in Spagna terminava di dare una stoccata all’imperatore. Sebbene la Spagna abbia pagato un alto prezzo per la sua libertà, dissanguandosi non solo sul campo di battaglia, ma anche nella società, nell’economia e nella politica, il fallimento delle sue ansie espansionistiche nella penisola iberica ha segnato la fine di Napoleone Bonaparte (“Questa maledetta guerra di Spagna fu la causa prima di tutte le disgrazie della Francia: tutte le circostanze dei miei disastri sono legate a questo nodo fatale” avrebbe scritto poi nel suo esilio).

Dopo essere stato costretto ad abdicare nel 1814, Napoleone fu esiliato sull’isola d’Elba. Tornò alcuni mesi dopo per un’ultima battaglia a Waterloo, ma alla fine fu esiliato su un’altra piccola isola in mezzo al nulla dove avrebbe vissuto gli ultimi anni della sua vita.

La storia perduta che bisogna conoscere

La cosa più sorprendente di questa storia è che non viene quasi mai insegnata. La maggior parte delle persone imparerà che Napoleone era ambizioso e con una grande mente militare, ma probabilmente non imparerà quanto fosse importante la cannabis per la sua strategia militare.

Pochissimi libri di testo scolastici sono in grado di dirti che una volta la canapa governasse il mondo come fa oggi il petrolio o il gas. Certo, tutti sanno che le armate una volta dominavano il mondo, ma quasi nessuno si rende conto che la canapa governasse le armate. Poco più di cento anni prima della prima guerra mondiale, quasi tutti gli stessi protagonisti parteciparono alle guerre napoleoniche.

Il nodo centrale della strategia in queste guerre è stata l’importanza che ha giocato la canapa nelle battaglie marittime e nel commercio internazionale. Forse sarebbe meglio chiamare queste guerre ‘Guerre della canapa’. Forse, peró, ciò spingerebbe troppo al limite le convinzioni di alcuni. Ma, anche se il nostro sistema educativo non è preparato a sopportare il ruolo che la cannabis ha giocato nel corso della storia, vale almeno la pena menzionarlo.

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